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Esofago Pisa
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ATTIVITA' - Esofago Pisa
Endoscopia operativa - Posizionamento di protesi esofagee

Sebbene il cancro dell’esofago sia attualmente una malattia curabile in stadio precoce, esso viene ancora troppo spesso diagnosticato in stadio avanzato. I sintomi sono principalmente rappresentati dalla disfagiadifficoltà a deglutire cibi solidi e liquidi. si distinguono una disfagìa organica, causata da lesioni situate tra la bocca e lo stomaco, e una disfagìa funzionale, dovuta a malfunzionamento della muscolatura faringo-esofagea. (tabella 1) e dalla tosse in caso di fistolacanale patologico che mette in comunicazione un viscere cavo o una cavità patologica con un altro viscere cavo o con l'esterno. le cause, oltre che congenite, sono quasi sempre di origine infiammatoria, infettiva, parassitaria e chirurgica. esofago-respiratoria. L’esofagectomia è il trattamento principale nella cura del tumore dell’esofago (Grado A). Obiettivo primario della chirurgia è resecare solo pazienti in cui sia presumibile una resezione chirurgica R0, ovvero resezione radicale senza residuo micro- e macroscopico di malattia. L’esofagectomia è però gravata da elevato rischio di morbilità /mortalità perioperatoria, per questo sono state sviluppate modalità di palliazione alternative “mini-invasive quali la chemioterapia, la radioterapia / brachiterapia e le tecniche endoscopiche. Tra le tecniche di palliazione endoscopiche ci sono:

 

 
 
Il posizionamento di protesi (stents) per via endoscopica è la metodica più efficace nel lungo periodo e meno rischiosa. Gli stents metallici espandibili sono utilizzati, infatti, frequentemente come alternativa non-chirurgica per la palliazione delle neoplasie gastro-intestinali, ed in particolare per la palliazione della disfagiadifficoltà a deglutire cibi solidi e liquidi. si distinguono una disfagìa organica, causata da lesioni situate tra la bocca e lo stomaco, e una disfagìa funzionale, dovuta a malfunzionamento della muscolatura faringo-esofagea. nel cancro dell’esofago in pazienti con:
 
 
 
I vantaggi nel posizionamento di uno stent sono:
 
 
 
Gli stents metallici sono costruiti in leghe e sono ricoperti (silicone, poliuretano, polietilene) per impedire il più possibile la ricrescita tumorale all’interno.
 Gli stents sono posizionati in sala operatoria con il paziente in sedazione profonda o intubato. Una volta posizionata la protesi il paziente torna in reparto ed esegue una radiografia del torace di controllo. Il giorno dopo esegue una radiografia dell’esofago e dello stomacotratto del tubo digerente che occupa gran parte dell'epigastrio e dell'ipocondrio sinistro, subito sotto il diaframma. nello stòmaco il cibo viene trasformato in una pasta semiliquida, detto chimo gastrico, che viene a piccole quantità e a successivi intervalli passato nel duodeno in seguito all'apertura dello sfintere pilorico. con mezzo di contrasto per verificare che la protesi sia correttamente posizionata e che il passaggio del mezzo di contrasto attraverso la stenosirestringimento patologico di un orifizio, di un dotto, di un vaso o di un organo cavo, tale da ostacolare o impedire il normale passaggio delle sostanze che fisiologicamente vi transitano. È definita organica quando è causata da processi produttivi o cicatriziali o da cause congenite malformative. si parla invece di stenosi funzionale quando è provocata da contrazioni toniche più o meno durevoli degli sfinteri o delle pareti muscolari. avvenga in maniera adeguata. Se i controlli suddetti sono regolari il paziente inizia un’alimentazione semiliquida/morbida che dovrà continuare anche a casa. Infatti gli stents consentono di rialimentarsi per via orale ma il paziente dovrà evitare i cibi solidi (almeno che questi non vengano frullati) per il rischio di ostruzione della protesi. Nelle ore successive al posizionamento generalmente il paziente avverte dolore toracico causato dalla dilatazione della stenosirestringimento patologico di un orifizio, di un dotto, di un vaso o di un organo cavo, tale da ostacolare o impedire il normale passaggio delle sostanze che fisiologicamente vi transitano. È definita organica quando è causata da processi produttivi o cicatriziali o da cause congenite malformative. si parla invece di stenosi funzionale quando è provocata da contrazioni toniche più o meno durevoli degli sfinteri o delle pareti muscolari. da parte della protesi. Questo dolore si autolimita ed è facilmente controllato con la terapia farmacologica.
Le complicanze correlate al posizionamento degli stents sono generalmente modeste e anche quelle più gravi sono generalmente trattabili endoscopicamente (tabella 1). Una delle complicanze precoci, che si verifica in circa il 10% dei pazienti, è la migrazione della protesi, dovuta a tutte quelle situazioni che determinano minor contatto, quindi minor “presa”, tra il tumore e la protesi stessa:
 
 
In caso di migrazione lo stent deve essere riposizionato per via endoscopica con la procedura descritta in precedenza. Un’altra complicanza precoce è il sanguinamento durante il posizionamento della protesi che però è quasi sempre modesto e autolimitantesi. Un sanguinamento da mettere in pericolo la vita del paziente è raro (<1%). Infine, durante il posizionamento della protesi si può verificare una perforazione (circa il 2-3% die casi) viscerale, che comunque viene anch’essa trattata e con il rilascio dello stent (la perforazione è coperta dalla protesi e questo impedisce al contenuto viscerale, saliva e alimenti ecc., di fuoriuscire e di dare un’infezione potenzialmente fatale).
Lo stent si può occludere per le seguenti cause:
 
 
 
In caso di ricrescita neoplastica è possibile posizionare un nuovo stent (protesi su protesi). L’occlusione della protesi da bolo alimentare è sempre causata da una dieta inadeguata da parte del paziente e si risolve con la rimozione endoscopica del cibo.
Presso la sezione di Chirurgia dell’Esofago abbiamo posizionato più di 200 protesi esofagee con una risoluzione immediata della disfagiadifficoltà a deglutire cibi solidi e liquidi. si distinguono una disfagìa organica, causata da lesioni situate tra la bocca e lo stomaco, e una disfagìa funzionale, dovuta a malfunzionamento della muscolatura faringo-esofagea. nel 96% dei casi e con percentuali di complicanze molto basse (0% perforazione, 2% sanguinamento).
 
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