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Esofago Pisa
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ATTIVITA' - Esofago Pisa
Endoscopia di base

L'endoscopia di base rappresenta una metodica irrinunciabile nella diagnosi e nel follow-up delle patologie dell'apparato digerente superiore, punto di partenza eventualmente per metodiche di endoscopia avanzata (endoscopia con magnificazione e colorazione, ecoendoscopia). L'esame, pur nella sua semplicità, deve essere eseguito con criterio metodologico (video):
 
1) entrare in visione per valutare l'orofaringe, l'ipofaringe, i seni piriformi, le cartilagini aritenoidi e la motilità delle corde vocali
 
2) valutare la mucosamembrana di rivestimento della superficie interna di organi cavi e di canali dell'organismo comunicanti con l'esterno direttamente o indirettamente (per esempio, le vie respiratorie, il tubo gastrointestinale, le vie urinarie, l'apparato genitale, l'orecchio medio ecc.) esofagea, le variazioni di calibro dell'esofagotratto del tubo digerente compreso tra la faringe e lo stomaco. È lungo circa 25 cm, largo 2, occupa la parte inferiore del collo (porzione cervicale), scorre verticalmente nel torace (porzione toracica), attraversa il diaframma, in corrispondenza dell'anello esofageo, e, dopo breve tratto (porzione addominale), sbocca nello stomaco, mediante un'apertura detta cardias. e l'eventuale presenza di ingesti, indicare la distanza in cm dall'arcata dentale di ogni lesione riscontrata
 
3) indicare in cm dall'arcata dentale la distanza della giunzione squamo-colonnare (importante per la diagnosi dell'esofagotratto del tubo digerente compreso tra la faringe e lo stomaco. È lungo circa 25 cm, largo 2, occupa la parte inferiore del collo (porzione cervicale), scorre verticalmente nel torace (porzione toracica), attraversa il diaframma, in corrispondenza dell'anello esofageo, e, dopo breve tratto (porzione addominale), sbocca nello stomaco, mediante un'apertura detta cardias. di Barrett), della giunzione esofago-gastrica e dell'impronta dei pilastri diafarmmatici
 
4) valutare il passaggio attarverso il cardiasorifizio superiore dello stomaco attraverso il quale l'esofago si continua con la cavità gastrica. (una sensazione di scatto al passaggio in stomacotratto del tubo digerente che occupa gran parte dell'epigastrio e dell'ipocondrio sinistro, subito sotto il diaframma. nello stòmaco il cibo viene trasformato in una pasta semiliquida, detto chimo gastrico, che viene a piccole quantità e a successivi intervalli passato nel duodeno in seguito all'apertura dello sfintere pilorico. può far sospettare un'acalasia)
 
5) valutare il cardiasorifizio superiore dello stomaco attraverso il quale l'esofago si continua con la cavità gastrica. in retroversione, l'eventuale presenza di ernia jatale, il fondo gastrico
 
6) completare lo studio della mucosamembrana di rivestimento della superficie interna di organi cavi e di canali dell'organismo comunicanti con l'esterno direttamente o indirettamente (per esempio, le vie respiratorie, il tubo gastrointestinale, le vie urinarie, l'apparato genitale, l'orecchio medio ecc.) gastrica fino al piloro
 
7) studiare il bulbo duodenale e la seconda porzione del duodeno
 
8) in uscita controllare nuovamente le mucose fino allo sfinteremuscolo di forma anulare posto attorno a un orifizio, interno o esterno, o a un condotto; tale muscolo, contraendosi, provvede a chiudere o restringere l'orifizio stesso (sfintere cardiale, sfintere anale ecc.). esofageo superiore
 
Per l'esecuzione dell'esame il paziente deve essere diguno almeno da 6 ore, sostituendo con eparina le eventuali terapie antiaggreganti o anticoagulanti (Cardioaspirin, Aspirinetta, Ibustrin, Tiklid, Coumadin, Sintrom ecc). Essendo un esame invasivo, cerchiamo di ridurre il disagio del paziente somministrando spray anestetici nella cavità orale e, su richiesta del paziente, farmaci endovena (Midazolam), cioè una blanda sedazione che permette a tutti l'esecuzione della gastroscopiaesame endoscopico della tonaca mucosa dello stomaco, ma anche dell'esofago e del duodeno, essendo la gastroscopìa parte di un'indagine detta esofago-gastro-duodeno-scopia. . In caso di intolleranza all'esame attraverso la cavità orale, disponiamo anche di due strumenti transnasali, uno da 6,1 mm e uno più piccolo da 4,8 mm che passando appunto dalle cavità nasali anziché dalla cavità orale, riducono il disconfort del paziente.
 

 

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