Questo sito utilizza cookie tecnici, di profilazione propri e di terze parti. Chiudendo questo banner, continuando la navigazione, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie.
Accetta Voglio saperne di più X
Esofago Pisa
Esofago Pisa
FAQ
home / attività
ATTIVITA' - Esofago Pisa
Endoscopia operativa - Dissezione sottomucosa endoscopica

Cos’è?
Il trattamento endoscopico delle lesioni preneoplastiche (displasia lieve e grave) e/o neoplastiche in fase precoce del tubo digerente (tumore in situ, stadi T1) si è modificato negli ultimi anni arricchendosi di una tecnica più complessa che mira all’asportazione en-bloc (fino a raggiungere la tonaca muscolare) di lesioni allo stadio iniziale di dimensioni superiori ai 2 cm. Tale tecnica, definita dissezione mucosamembrana di rivestimento della superficie interna di organi cavi e di canali dell'organismo comunicanti con l'esterno direttamente o indirettamente (per esempio, le vie respiratorie, il tubo gastrointestinale, le vie urinarie, l'apparato genitale, l'orecchio medio ecc.) endoscopica (ESD, Endoscopic Submucosal Dissection), si è per prima sviluppata in Giappone, dove è frequente il riscontro di lesioni precoci del tratto digerente superiore (esofago e stomaco) e poi si è diffusa anche nei paesi occidentali. L’ESD è basata sull’uso di strumenti endoscopici dedicati che incidendo mucosamembrana di rivestimento della superficie interna di organi cavi e di canali dell'organismo comunicanti con l'esterno direttamente o indirettamente (per esempio, le vie respiratorie, il tubo gastrointestinale, le vie urinarie, l'apparato genitale, l'orecchio medio ecc.) e sottomucosa consentono una resezione radicale di lesioni altrimenti non asportabili o asportabili in più frammenti con le altre metodiche endoscopiche disponibili.
 
Come si esegue?
Per l’esecuzione dell’ESD sono necessari, oltre ad accessori normalmente in dotazione ai servizi di endoscopia, degli strumenti dedicati per dissezione sottomucosa, ciascuno con delle specifiche peculiarità. Il più utilizzato di questi si caratterizza per avere in punta una protezione in ceramica che collegato alla corrente, quindi mediante diatermocoagulazione, seziona i tessuti impedendo la trasmissione dell’impulso monopolare in profondità e riducendo così il rischio di perforazione (il piano da seguire, infatti, è quello tra sottomucosa e muscolare propria).
 
Che indicazioni ha?
Attualmente indicazioni all’ESD sono le lesioni piatte o sessili, ossia a larga base d’impianto, istologicamente benigne, o maligne con infiltrazione della parete che si limita allo strato mucoso (in casi selezionati anche con infiltrazione del terzo superiore della sottomucosa), delle dimensioni superiori ai 2 cm (se sono inferiori ai 2 cm è possibile eseguire la mucosectomia, vedi). Per questo prima di porre indicazione è opportuno eseguire un’ecoendoscopia (vedi) sulla lesione che escluda l'infiltrazione sottomucosa o la presenza di linfonodi sospetti per metastasi. Notevoli passi avanti sulle tecniche diagnostiche sono stati fatti con l’introduzione della magnificazione endoscopica e della cromoendoscopia (vedi).  
 
Vantaggi e svantaggi?
Il vantaggio offerto dalla ESD sta nel fatto che con tale tecnica s’invia all’esame anatomo-patologico la lesione nella sua interezza, permettendo così una corretta analisi dei margini laterali e profondo e riuscendo quindi a valutare la correttezza del trattamento. L’ESD assume così un significato oltre che diagnostico anche terapeutico, permettendo di stabilire l’adeguatezza del trattamento locale o la necessità di un trattamento ulteriore per rischio di progressione di malattia. Lo svantaggio consiste nella difficoltà tecnica della sua esecuzione. La procedura richiede un lungo addestramento, di un intero team medico/infermieristico, e l’esecuzione di mucosectomie per lesioni >2 cm può richiedere anche più di 2 ore. L’intervento è eseguito solitamente in sala operatoria, a paziente sedato o intubato. Prima della dimissione è necessaria un’osservazione di almeno 24, solitamente 48-72 ore. Poiché alla dissezione non segue un tempo di ricostruzione degli strati superficiali della parete, ma si lascia una ferita aperta, tipo "un'ulcera" che guarirà progressivamente, è frequente nel postoperatorio il verificarsi di piccoli sanguinamenti. Per questo nelle ESD del tratto digerente superiore è posizionato un sondino naso-gastrico che può essere spia di eventuali emorragie che nella maggior parte dei casi sono controllati endoscopicamente mediante diatermocoagulazione o iniezione di adrenalina. Anche il rischio di perforazione è basso, di sotto al 2% dei casi e può essere controllato endoscopicamente. Solo in rari è necessario l'intervento chirurgico.
ISCRIVITI ALLA MAILING-LIST
Servizio riservato ai professionisti

Spuntare per avvenuta visione del documento
sulla Privacy e per autorizzare il trattamento ai dati
personali ai sensi dell´art. 13 del d.lgs. n. 196/2003
Codice in materia di protezione dei dati personali
ESOFAGO PISA PISA © 2012 / tutti i diritti sono riservati - info@esofagopisa.it
Realizzato da:

ZeroBlu

www.zeroblu.com