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Esofago Pisa
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ATTIVITA' - Esofago Pisa
Endoscopia operativa - Trattamento endoscopico dell'esofago di Barrett con sonda a radiofrequenza (Barrx)

L’esofago di Barrett consiste in una trasformazione metaplasica dell’epitelio esofageo, causata da lesioni e infiammazioni legate al disturbo del reflusso gastro-esofageo (MRGE). Sappiamo che l'esofagotratto del tubo digerente compreso tra la faringe e lo stomaco. È lungo circa 25 cm, largo 2, occupa la parte inferiore del collo (porzione cervicale), scorre verticalmente nel torace (porzione toracica), attraversa il diaframma, in corrispondenza dell'anello esofageo, e, dopo breve tratto (porzione addominale), sbocca nello stomaco, mediante un'apertura detta cardias. di Barrett è un fattore di rischio per lo sviluppo dell'adenocarcinoma del cardiasorifizio superiore dello stomaco attraverso il quale l'esofago si continua con la cavità gastrica. e dell'esofagotratto del tubo digerente compreso tra la faringe e lo stomaco. È lungo circa 25 cm, largo 2, occupa la parte inferiore del collo (porzione cervicale), scorre verticalmente nel torace (porzione toracica), attraversa il diaframma, in corrispondenza dell'anello esofageo, e, dopo breve tratto (porzione addominale), sbocca nello stomaco, mediante un'apertura detta cardias. distale, quindi, questi pazienti vengono sottoposti regolarmente a endoscopia di controllo, con biopsie multiple del tessuto malato, al fine di rilevare la presenza di tumore allo stadio più precoce del suo sviluppo.

Lo sviluppo di trasformazioni cellulari di tipo displasico dell’epitelio interessato dal Barrett precede l’insorgere del tumore.

Si definisce metaplasiatrasformazione di un tessuto già differenziato in un altro simile per origine embriologica (per esempio, modificazione di un epitelio cilindrico in uno pavimentoso composto, o trasformazione di un tessuto osseo in uno fibroso ecc.). la metaplasìa può essere un'alterazione reversibile oppure, quando si accompagna a fenomeni di displasia, può rappresentare la fase iniziale di un tumore: in tal caso può essere considerata una vera e propria precancerosi (per es. la metaplasìa dell'epitelio pavimentoso del tratto terminale dell'esofago che si trasforma in quello cilindrico colonnare dello stomaco: questa condizione, nota con il nome di "esofago di barret", appare legata all' esofagite da reflusso). la trasformazione di una cellula di un tipo in una cellula di altro tipo. Nel caso dell'esofagotratto del tubo digerente compreso tra la faringe e lo stomaco. È lungo circa 25 cm, largo 2, occupa la parte inferiore del collo (porzione cervicale), scorre verticalmente nel torace (porzione toracica), attraversa il diaframma, in corrispondenza dell'anello esofageo, e, dopo breve tratto (porzione addominale), sbocca nello stomaco, mediante un'apertura detta cardias. di Barrett, a un epiteliotessuto di rivestimento della superficie esterna del corpo e delle cavità interne degli organismi animali e vegetali pluricellulari. È costituito da cellule di forma geometrica e regolare, separate da sostanza intercellulare. l'epitelio di rivestimento del lume dei vasi è detto endotelio. squamoso normale si sostituisce un epiteliotessuto di rivestimento della superficie esterna del corpo e delle cavità interne degli organismi animali e vegetali pluricellulari. È costituito da cellule di forma geometrica e regolare, separate da sostanza intercellulare. l'epitelio di rivestimento del lume dei vasi è detto endotelio. colonnare, considerato metaplasiatrasformazione di un tessuto già differenziato in un altro simile per origine embriologica (per esempio, modificazione di un epitelio cilindrico in uno pavimentoso composto, o trasformazione di un tessuto osseo in uno fibroso ecc.). la metaplasìa può essere un'alterazione reversibile oppure, quando si accompagna a fenomeni di displasia, può rappresentare la fase iniziale di un tumore: in tal caso può essere considerata una vera e propria precancerosi (per es. la metaplasìa dell'epitelio pavimentoso del tratto terminale dell'esofago che si trasforma in quello cilindrico colonnare dello stomaco: questa condizione, nota con il nome di "esofago di barret", appare legata all' esofagite da reflusso). intestinale.

Si definisce ablazione la distruzione e completa rimozione del tessuto malato. Nel caso dell'esofagotratto del tubo digerente compreso tra la faringe e lo stomaco. È lungo circa 25 cm, largo 2, occupa la parte inferiore del collo (porzione cervicale), scorre verticalmente nel torace (porzione toracica), attraversa il diaframma, in corrispondenza dell'anello esofageo, e, dopo breve tratto (porzione addominale), sbocca nello stomaco, mediante un'apertura detta cardias. di Barrett, l’ablazione si riferisce alla lesione ed eradicazione di tutta il tessuto di metaplasiatrasformazione di un tessuto già differenziato in un altro simile per origine embriologica (per esempio, modificazione di un epitelio cilindrico in uno pavimentoso composto, o trasformazione di un tessuto osseo in uno fibroso ecc.). la metaplasìa può essere un'alterazione reversibile oppure, quando si accompagna a fenomeni di displasia, può rappresentare la fase iniziale di un tumore: in tal caso può essere considerata una vera e propria precancerosi (per es. la metaplasìa dell'epitelio pavimentoso del tratto terminale dell'esofago che si trasforma in quello cilindrico colonnare dello stomaco: questa condizione, nota con il nome di "esofago di barret", appare legata all' esofagite da reflusso). intestinale e la sua successiva sostituzione con un normale epiteliotessuto di rivestimento della superficie esterna del corpo e delle cavità interne degli organismi animali e vegetali pluricellulari. È costituito da cellule di forma geometrica e regolare, separate da sostanza intercellulare. l'epitelio di rivestimento del lume dei vasi è detto endotelio. neosquamoso. L’intento dell’eradicazione di tutto i cloni e le cellule staminali di metaplasiatrasformazione di un tessuto già differenziato in un altro simile per origine embriologica (per esempio, modificazione di un epitelio cilindrico in uno pavimentoso composto, o trasformazione di un tessuto osseo in uno fibroso ecc.). la metaplasìa può essere un'alterazione reversibile oppure, quando si accompagna a fenomeni di displasia, può rappresentare la fase iniziale di un tumore: in tal caso può essere considerata una vera e propria precancerosi (per es. la metaplasìa dell'epitelio pavimentoso del tratto terminale dell'esofago che si trasforma in quello cilindrico colonnare dello stomaco: questa condizione, nota con il nome di "esofago di barret", appare legata all' esofagite da reflusso). intestinale,  siano senza displasiail termine displasìa designa l'alterazione della grandezza, della forma, dell'organizzazione delle cellule adulte che istologicamente precede, nell'evoluzione di un tumore maligno (vedi anche cancerogenesi), l'insorgenza del tumore stesso. rispetto a quest'ultimo, pur coesistendo molte analogie con l'aspetto istologico della displasìa, si ammette come differenza sostanziale la possibilità di regressione della lesione., con displasiail termine displasìa designa l'alterazione della grandezza, della forma, dell'organizzazione delle cellule adulte che istologicamente precede, nell'evoluzione di un tumore maligno (vedi anche cancerogenesi), l'insorgenza del tumore stesso. rispetto a quest'ultimo, pur coesistendo molte analogie con l'aspetto istologico della displasìa, si ammette come differenza sostanziale la possibilità di regressione della lesione. di basso grado (LGD) o alto grado (HGD), è l’eliminazione o riduzione del rischio di evoluzione della malattia (in specie il cancro)e la riduzione del rischio di morti correlate al cancro.

L’eliminazione dell’epitelio interessato da Barrett con displasia di alto grado  prima dell’insorgere del tumore è possibile. L’approccio tradizionale consiste nell’esofagectomia chirurgica, una procedura invasiva con mobilità e mortalità bassa ma comunque presente. Nell’ultimo decennio sono state provate terapie endoscopiche quali la coagulazione con argon plasma (APC), la terapia fotodinamica (PDT) e la resezione endoscopica della mucosamembrana di rivestimento della superficie interna di organi cavi e di canali dell'organismo comunicanti con l'esterno direttamente o indirettamente (per esempio, le vie respiratorie, il tubo gastrointestinale, le vie urinarie, l'apparato genitale, l'orecchio medio ecc.) (EMR). Più di recente, sono comparsi dati clinici sull’uso dell’ablazione mediante radiofrequenza, al fine di eliminare completamente l’epitelio con Barrett.

 Ablazione con radiofrequenza: la tecnica

L'ablazione per radiofrequenza dell'Esofago di Barrett è eseguita mediante il sistema di ablazione HALO Flex (prodotto da BÂRRX Medical, Inc., Sunnyvale, California, USA). Il dispositivo permette il trattamento di tutte le tipologie del Barrett stesso, essendo compatibile con tutti i cateteri in commercio. La principale motivazione per cui sono disponibili differenti cateteri è diversa estensione della lesione

L'ablazione circonferenziale è eseguita con il set di cateteri HALO360, che comprende un palloncino di misurazione, un catetere per l'ablazione a 360° e un generatore di energia. Il catetere per l'ablazione dispone di una serie di elettrodi lunga 3 cm, attaccata a un palloncino disponibile in varie misure.

L'ablazione per radiofrequenza di tipo focale è eseguita mediante il sistema di ablazione HALO90. Il dispositivo ha una fascetta flessibile che si installa sulla punta dell'endoscopio preservandone la funzionalità e la visione. La superficie superiore dell’elettrodo è una piattaforma coperta da una serie di elettrodi, di 20 mm di lunghezza per 13 mm di larghezza. L'endoscopio viene usato per portare l'elettrodo a contatto del tessuto di Barrett da trattare, e la parte attiva del dispositivo è snodabile, in modo che l'elettrodo rimanga a contatto con il tessuto durante l'ablazione.

L'ablazione circonferenziale si esegue come intervento d’elezione in un segmento di Barrett che coinvolga l'intera circonferenza dell'esofagotratto del tubo digerente compreso tra la faringe e lo stomaco. È lungo circa 25 cm, largo 2, occupa la parte inferiore del collo (porzione cervicale), scorre verticalmente nel torace (porzione toracica), attraversa il diaframma, in corrispondenza dell'anello esofageo, e, dopo breve tratto (porzione addominale), sbocca nello stomaco, mediante un'apertura detta cardias. , e che misuri 2 cm o più di lunghezza. L'ablazione focale, invece, si esegue come intervento secondario (di ritocco) per rimuovere tessuto di Barrett residuo dopo la prima ablazione circonferenziale. Può essere usato anche come terapia d’elezione in casi di Barrett non circonferenziale di lunghezza inferiore ai 2 cm.

L'applicazione dell'energia è automatizzata, eliminando perciò la variabilità dipendente dall'operatore e predefinendo la profondità di ablazione. L'alta densità di potenza (40 W/cm2) consente una rapida applicazione dell'energia (circa 250 msec) e la densità di energia predefinita (10 o 12 J/cm2) assicura che ciascuna zona di ablazione sia di profondità uniforme.

La procedura è eseguita in sala operatoria con paziente sedato o intubato e con un ricovero di un giorno. Le complicanze legate alla procedura sono altamente infrequenti e consistono nel sanguinamento dopo la procedura e nella stenosirestringimento patologico di un orifizio, di un dotto, di un vaso o di un organo cavo, tale da ostacolare o impedire il normale passaggio delle sostanze che fisiologicamente vi transitano. È definita organica quando è causata da processi produttivi o cicatriziali o da cause congenite malformative. si parla invece di stenosi funzionale quando è provocata da contrazioni toniche più o meno durevoli degli sfinteri o delle pareti muscolari. (restringimento) dell'esofagotratto del tubo digerente compreso tra la faringe e lo stomaco. È lungo circa 25 cm, largo 2, occupa la parte inferiore del collo (porzione cervicale), scorre verticalmente nel torace (porzione toracica), attraversa il diaframma, in corrispondenza dell'anello esofageo, e, dopo breve tratto (porzione addominale), sbocca nello stomaco, mediante un'apertura detta cardias. trattato. Una volta che l'epiteliotessuto di rivestimento della superficie esterna del corpo e delle cavità interne degli organismi animali e vegetali pluricellulari. È costituito da cellule di forma geometrica e regolare, separate da sostanza intercellulare. l'epitelio di rivestimento del lume dei vasi è detto endotelio. metaplasico è stato trattato, l'esofagotratto del tubo digerente compreso tra la faringe e lo stomaco. È lungo circa 25 cm, largo 2, occupa la parte inferiore del collo (porzione cervicale), scorre verticalmente nel torace (porzione toracica), attraversa il diaframma, in corrispondenza dell'anello esofageo, e, dopo breve tratto (porzione addominale), sbocca nello stomaco, mediante un'apertura detta cardias. ripara con tessuto normale, cioè con epiteliotessuto di rivestimento della superficie esterna del corpo e delle cavità interne degli organismi animali e vegetali pluricellulari. È costituito da cellule di forma geometrica e regolare, separate da sostanza intercellulare. l'epitelio di rivestimento del lume dei vasi è detto endotelio. squamoso. Il paziente, per evitare la recidiva del Barrett, deve fare terapia cronica con farmaci (inibitori di pompa tipo Lansoprazolo, Esomeprazolo, Pantoprazolo ecc, e Gaviscon advance, ecc.) o associare un intervento chirurgico di plastica antireflusso.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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