Poiché l'endoscopia standard non nè sempre in grado di identificare minime alterazioni della mucosamembrana di rivestimento della superficie interna di organi cavi e di canali dell'organismo comunicanti con l'esterno direttamente o indirettamente (per esempio, le vie respiratorie, il tubo gastrointestinale, le vie urinarie, l'apparato genitale, l'orecchio medio ecc.) , piccole rilevatezze superficiali che possono essere l'espressione di tumori in fase iniziale (early cancer), negli anni '80 è nata la cromoendoscopia, cioè l'uso di coloranti in endoscopia, grazie soprattutto alla scuola giapponese. Presso la nostra struttura la cromoendoscopia è di uso corrente e la usiamo in combinazione con i videoendoscopi ad elevata magnificazione che ci permettono di diagnosticare tumori in fase precoce o in certi casi la displasiail termine displasìa designa l'alterazione della grandezza, della forma, dell'organizzazione delle cellule adulte che istologicamente precede, nell'evoluzione di un tumore maligno (vedi anche cancerogenesi), l'insorgenza del tumore stesso. rispetto a quest'ultimo, pur coesistendo molte analogie con l'aspetto istologico della displasìa, si ammette come differenza sostanziale la possibilità di regressione della lesione., cioè l'iniziale trasformazione di un tessuto dalla benignità verso la neoplasia conclamata. Nelle patologie esofagea e gastrica questo si traduce nella possibilità di trattare il paziente con la mucosectomia (EMR) o la dissezione sottomucosa endoscopica (ESD) evitando quindi l'intervento chirurgico. Gli agenti di potenziale impiego per la cromoendoscpia sono molteplici e vengono distinti in base al principio attivo e al tipo di interazione con la mucosa:
1) i coloranti vitali (blu di metilene, blu di toluidina, lugol) così chiamati perchè sono assorbiti dalle cellule della mucosa
2) i coloranti di contrasto (acido acetico, indaco di carminio), che non sono assorbiti, ma accumulandosi nelle fossette ghiandolari e nei solchi della mucosamembrana di rivestimento della superficie interna di organi cavi e di canali dell'organismo comunicanti con l'esterno direttamente o indirettamente (per esempio, le vie respiratorie, il tubo gastrointestinale, le vie urinarie, l'apparato genitale, l'orecchio medio ecc.) , ne esaltono l'architettura
Nella nostra personale esperienza, i colorati usati correntemente sono la soluzione di Lugol, il blu di metilene e l'acido acetico. La soluzione di Lugol (iodio e ioduro di potassio) si lega al glicogeno dell'epiteliotessuto di rivestimento della superficie esterna del corpo e delle cavità interne degli organismi animali e vegetali pluricellulari. È costituito da cellule di forma geometrica e regolare, separate da sostanza intercellulare. l'epitelio di rivestimento del lume dei vasi è detto endotelio. esofageo che assume un colorito marrone uniforme, mentre le aree di flogosi, displasiail termine displasìa designa l'alterazione della grandezza, della forma, dell'organizzazione delle cellule adulte che istologicamente precede, nell'evoluzione di un tumore maligno (vedi anche cancerogenesi), l'insorgenza del tumore stesso. rispetto a quest'ultimo, pur coesistendo molte analogie con l'aspetto istologico della displasìa, si ammette come differenza sostanziale la possibilità di regressione della lesione. e neoplasia risaltano per la mancata assunzione del colorante.
Il blu di metilene, nello stomacotratto del tubo digerente che occupa gran parte dell'epigastrio e dell'ipocondrio sinistro, subito sotto il diaframma. nello stòmaco il cibo viene trasformato in una pasta semiliquida, detto chimo gastrico, che viene a piccole quantità e a successivi intervalli passato nel duodeno in seguito all'apertura dello sfintere pilorico. e nell'esofagotratto del tubo digerente compreso tra la faringe e lo stomaco. È lungo circa 25 cm, largo 2, occupa la parte inferiore del collo (porzione cervicale), scorre verticalmente nel torace (porzione toracica), attraversa il diaframma, in corrispondenza dell'anello esofageo, e, dopo breve tratto (porzione addominale), sbocca nello stomaco, mediante un'apertura detta cardias. organi la cui mucosamembrana di rivestimento della superficie interna di organi cavi e di canali dell'organismo comunicanti con l'esterno direttamente o indirettamente (per esempio, le vie respiratorie, il tubo gastrointestinale, le vie urinarie, l'apparato genitale, l'orecchio medio ecc.) non assorbe il blu, la presenza di aree di metaplasiatrasformazione di un tessuto già differenziato in un altro simile per origine embriologica (per esempio, modificazione di un epitelio cilindrico in uno pavimentoso composto, o trasformazione di un tessuto osseo in uno fibroso ecc.). la metaplasìa può essere un'alterazione reversibile oppure, quando si accompagna a fenomeni di displasia, può rappresentare la fase iniziale di un tumore: in tal caso può essere considerata una vera e propria precancerosi (per es. la metaplasìa dell'epitelio pavimentoso del tratto terminale dell'esofago che si trasforma in quello cilindrico colonnare dello stomaco: questa condizione, nota con il nome di "esofago di barret", appare legata all' esofagite da reflusso). intestinale risalta per l'intensa colorazione blu che queste aree assumono.ò
L'acido acetico è un colorante di contrasto molto utile per esaltare l'architetura della mucosamembrana di rivestimento della superficie interna di organi cavi e di canali dell'organismo comunicanti con l'esterno direttamente o indirettamente (per esempio, le vie respiratorie, il tubo gastrointestinale, le vie urinarie, l'apparato genitale, l'orecchio medio ecc.) e che noi utilizziamo generalmente nei pazienti con esofagotratto del tubo digerente compreso tra la faringe e lo stomaco. È lungo circa 25 cm, largo 2, occupa la parte inferiore del collo (porzione cervicale), scorre verticalmente nel torace (porzione toracica), attraversa il diaframma, in corrispondenza dell'anello esofageo, e, dopo breve tratto (porzione addominale), sbocca nello stomaco, mediante un'apertura detta cardias. di Barrett.
Per realizzare la cromoendoscopia utilizziamo un catetere spray per nebulizzare il colorante sulla mucosamembrana di rivestimento della superficie interna di organi cavi e di canali dell'organismo comunicanti con l'esterno direttamente o indirettamente (per esempio, le vie respiratorie, il tubo gastrointestinale, le vie urinarie, l'apparato genitale, l'orecchio medio ecc.) , successivamente applichiamo lo zoom sul gastroscopio che ci consente di ottenere dei pattern mucosi che ben si correlano con la patologia benigna o potenzialmente maligna. Il fine è quello di eseguire biopsie non random ma mirate.
Figura 2: esofagotratto del tubo digerente compreso tra la faringe e lo stomaco. È lungo circa 25 cm, largo 2, occupa la parte inferiore del collo (porzione cervicale), scorre verticalmente nel torace (porzione toracica), attraversa il diaframma, in corrispondenza dell'anello esofageo, e, dopo breve tratto (porzione addominale), sbocca nello stomaco, mediante un'apertura detta cardias. di Barrett dopo colorazione con soluzione di Lugol
Figura 3: esofagotratto del tubo digerente compreso tra la faringe e lo stomaco. È lungo circa 25 cm, largo 2, occupa la parte inferiore del collo (porzione cervicale), scorre verticalmente nel torace (porzione toracica), attraversa il diaframma, in corrispondenza dell'anello esofageo, e, dopo breve tratto (porzione addominale), sbocca nello stomaco, mediante un'apertura detta cardias. di Barrett dopo colorazione con soluzione di Lugol + bleu di metilene
Figura 4: adenocarcinoma su Barrett, prima e dopo colorazione con bleu di toluidina
Figura 5: esofagotratto del tubo digerente compreso tra la faringe e lo stomaco. È lungo circa 25 cm, largo 2, occupa la parte inferiore del collo (porzione cervicale), scorre verticalmente nel torace (porzione toracica), attraversa il diaframma, in corrispondenza dell'anello esofageo, e, dopo breve tratto (porzione addominale), sbocca nello stomaco, mediante un'apertura detta cardias. di Barrett, prima e dopo colorazione con bleu di toluidina